Da sempre Firenze è sinonimo di arte e buongusto. questo ovviamente anche nella produzione e vendita di gioielli di ottima fattura. L’arte delle gioielleria è che in riva all’Arno ha avuto un fortissimo sviluppo con i Medici e da allora non si è piu’ fermata. Gioielli e gioielleria a Firenze
Ponte Vecchio: culla dell’arte orafa e gioielleria a Firenze
Nella Firenze dei Medici i maestri orafi fiorentini, da una parte sempre in competizione tra loro, pretendevano un posto d’onore nel cuore della città. Con un decreto del 27 settembre 1594 del Gran Duca Ferdinando I De’Medici, quando le botteghe orafe di Firenze furono trasferite dal Mercato Nuovo di San Lorenzo al Ponte Vecchio. Lo scopo era quello di tener sotto controllo il mercato di gioielli e preziosi. Rivalutando nel contempo Ponte Vecchio, che fino a quel momento aveva raccolto soltanto i negozi dei beccai, i macellai, rendendo quella zona un luogo dall’aria malsana e maleodorante.
Le tecniche della gioielleria fiorentina hanno radici profonde, risalendo addirittura agli etruschi. Consentendo con il passare dei secoli ai maestri orafi di Firenze a farsi conoscere come artigiani professionisti sia nella loro città come in tutto il mondo. Già nel Trecento gli Statuti dell’Arte di Por Santa Maria di Firenze testimoniano lo sviluppo in città dell’arte orafa e la relativa regolamentazione. All’inizio è la gioielleria sacra quella lascia più testimonianze nel tempo. A partire dalla fine del Cinquecento gli artigiani orafi fiorentini si distinguono per il loro stile: le lavorazioni “insegnate” dagli etruschi” si fondono con la moda e le tendenze dei maestri del Nord Europa. I nobili e le case regnati di tutta Europa vogliono e comprano i gioielli prodotti in riva all’Arno. Nasce la gioielleria a Firenze, la migliore e la piu’ ambita in Europa.
pubblicato da La Terra del Gusto blog magazine